Il Mangiamorte non mentiva.
Fedele, fedele seguace.
L'avrei premiato, questo era sicuro come era certo che avrei inflitto a Narcissa la sua ricompensa.
Anzi, una volta accertatomi che Harry Potter non avrebbe costituito più un problema per noi, avrei fatto sì che Lucius si prendesse cura di sua moglie.
"Dopo, dopo" mi dissi.
C'erano delle priorità.
Sentii vagamente il Mezzogigante lamentarsi per ciò che Bellatrix aveva fatto.
A mio avviso era stata più che magnanima con il Prescelto.
Se l'avesse colpito con la Maledizione Cruciatus avrebbe sofferto maggiormente.
Presi un respiro profondo.
Ad ogni modo Harry Potter non poteva fuggire.
Era circondato da Mangiamorte.
Dovevo occuparmi di lui, assoggettare Hogwarts e proseguire con il mio piano di conquista.
Nulla sarebbe cambiato, nonostante questo attacco di fortuna che, ancora una volta, aveva salvato la vita ad Harry Potter.
Non sopportavo quel ragazzo, ma mi faceva ancora più rabbia sapere che gli eventi, il destino, sembravano sempre giocare in suo favore.
Mi domandai per quale motivo il mio Anatema non fosse andato a segno.
La protezione di Lily era svanita al compimento del suo diciassettesimo anno di età, lo sapevo bene.
E allora cos'altro era successo?
Avrei dovuto indagare.
Probabilmente Albus Silente l'avrebbe compreso immediatamente, ma non mi crucciavo di tale ipotesi.
Anche io non sarei rimasto nell'ignoranza a lungo.
Nel frattempo immobilizzai colui che è sopravvissuto.
Ora non poteva fuggire.
Dovevo pensare, ed in fretta.
Decisi di far sapere ad Hogwarts che il loro Prescelto non era riuscito a salvarli.
Non era morto.
Si era consegnato, questo era vero, ma non era deceduto, pertanto il mio attacco verso Hogwarts non sarebbe cessato.
Non era un comportamento onesto, dopotutto lo ammettevo perfino io, ma l'ira che mi stava devastando esigeva uno sfogo e quegli sciocchi coraggiosi suicidi sarebbero stati la mia valvola di sfogo.
Lanciai quindi un messaggio alla Scuola di Magia.
«Il termine è scaduto».
L'eco sibilata trasportava le mie parole, strisciandole, moltiplicandole.
«Harry Potter non si è consegnato».
Era una menzogna, ma Hogwarts non poteva saperlo.
«Ogni volta che piangerete i vostri morti penserete a lui.
Al sacrificio che vi ha imposto per la sua codardia e il suo attaccamento alla vita.
Ora conoscerete la mia ira e la vera forza dei Mangiamorte».
Mi voltai verso i miei seguaci, lanciando uno sguardo freddo e distaccato a Narcissa.
«Lucius» lo chiamai a me.
«Uccidi Narcissa, mi ha tradito» ordinai.