Hogwarts Gdr °*° It will never end

La tomba di un Fondatore, The Fens, Inghilterra

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view post Posted on 21/8/2011, 14:43
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Continua da: La speranza è solo una favola per bambini... Noi siamo reali

:Tom:
Ci Smaterializzammo nel luogo di nascita di Salazar Serpeverde, luogo che custodiva anche le sue spoglie.
Non sapevo se la mia teoria fosse esatta o meno.
Non sapevo se il monumento che celebrava la figura del mio avo fosse anche la sua tomba, o se in realtà i suoi resti si stessero decomponendo da qualche altra parte, ma dovevo pur iniziare in qualche modo.
E The Fends era il luogo migliore ove iniziare a cercare.
La palude emanava un odore a dir poco disgustoso e nauseabondo.
Era dunque vero che i maghi oscuri più potenti provenivano da luoghi squallidi.
Per quanto mi riguardava, si trattava di quel lurido orfanotrofio babbano, Salzar invece veniva da questo acquitrino fangoso.
I miei piedi erano immersi sino alle caviglie in quell'acqua salmastra, un tappeto di alghe e un manto di orchidee e altre piante non bene identificate.
Mi guardai attorno.
Era una distesa di morte.
Potevo quasi sentire i lamenti degli animali e dei viandanti che nel corso dei secoli si erano persi in quella landa, smarriti e divorati dalle acque e dal fango.
Se non fossi stato Lord Voldemort, avrei definito quelle sensazioni strazianti.
Naturalmente io non provavo alcuna forma di empatia per quelle vittime.
Mi guardai attorno.
Ovviamente Salazar non poteva essere stato affidato alle acque maleodoranti di The Fends.
Doveva esserci un antro.
I miei occhi si posarono su un intricato groviglio di mangrovie.
Sogghignai.
Era là.
Tra quelle piante legnose tipicamente tropicali.
Era bizzarro ammirarle in Inghilterra.
Doveva essere opera del mio antenato, l'ultima sua magia per impedire a qualcuno di profanare il suo riposo.
Le mangrovie erano normalmente costituite da quattro fasce parallele alla linea di costa: la prima è formata da piante quasi perennemente sommerse, la seconda veniva invasa regolarmente dall'alta marea, la terza era formata da arbusteti e veniva sommersa solo dalle alte maree maggiori, infine la quarta, non veniva mai sommersa e aveva un suolo con minore contenuto salino.
Non potevo perdere tempo ad ammirare quella disgustosa opera della natura.
Avevo altro per la mente.
Presi la bacchetta di sambuco, sapendo che questa volta mi avrebbe ubbidito.
Dopotutto mi sarei accanito su piante e arbusti.
La puntai verso quelle mangrovie, covo di insetti e batteri.
«Bombarda!» esclamai.
Le piante iniziarono a bruciare sopra lo specchio d'acqua che avrei definito di fogna.
Si formò un passaggio per noi.
Una via da intraprendere.
Iniziai ad incamminarmi, sapendo che Akram e Bellatrix mi avrebbero seguito.
Superammo la foresta di mangrovie e giungemmo innanzi ad una caverna.
Al suo interno si poteva intravedere uno strano baluginio azzurro-verdastro.
Anch'esso frutto di incantesimi.
Eravamo arrivati.
Quella era la tomba di Salazar.
Guardai Akram.
«Vai avanti tu» ordinai.
Non sapevo quali incantesimi di difesa sarebbero stati messi a protezione delle spoglie del grande Lingua di Serpente, e Akram era il Mangiamorte che avrei potuto sacrificare.
Se gli incanti di protezione sarebbero stati di morte, essi avrebbero colpito Niklas, lasciando a me e a Bellatrix il tempo per salvarci.

E la puntata di Quark sulle paludi è finita xDxD
Mi fermo qui, altrimenti scrivo un romanzo sulla tomba...
Volevo aggiungere che le pareti erano scolpite con l'immagine di Salazar, se volete dirlo nei vostri post, altrimenti al mio turno finisco la descrizione xDxD
 
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view post Posted on 22/8/2011, 23:55
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:Niklas:
Non appena appoggiai una mano sul braccio teso del mio Signore, ci smaterializzammo in un luogo a me sconosciuto.
Mi guardai intorno, era una palude, di questo ne ero sicuro.
Rivolsi per un fugace momento un pensiero a Potter, quel ragazzo era riuscito, ancora una volta, a scappare.
Essendo un grifondoro avrebbe dovuto accettare il suo destino con coraggio, invece aveva dato solo prova, un'altra volta, di essere un vigliacco.
Immediatamente rimossi il nome di Potter dai miei pensieri, di certo non mi sarei rovinato il momento pensando ad un insulso e pezzente mezzosangue.
Le mie scarpe, i miei anfibi slacciati erano immersi in una melma più che disgustosa.
Rimasi in equilibrio su un piede mentre estrassi l'altro con calma.
L'acqua sporca scivolò via molto velocemente, lasciando solo tante scie umide sulla scarpa.
Il labbro superiore della mia bocca si alzò scoprendo i denti e successivamente riimmersi il piede nell'acqua.
Improvvisamente mi ritrovai a chiedermi se fossimo sempre a Londra, nel Regno Unito oppure no ma subito dopo mi accorsi che non mi interessava conoscere la risposta.
Guardai l'Oscuro Signore puntare la bacchetta di sambuco verso un groviglio di mangrovie.
Dalla punta della bacchetta fuoriuscì un lampo rosso che in breve tempo si scagliò su quelle piante, creandoci così un passaggio.
Sorrisi ammirando la maestria di Lord Voldemort mentre nei miei occhi si rifletteva l'immagine delle mangrovie che lentamente diventavano cenere e polvere.
Camminai tenendomi dietro di pochi passi dall'Oscuro Signore, mai mi sarei permesso di camminare al suo fianco.
Guardai per l'ultima volta quella distesa d'acqua, era immensa e non si riusciva a capire fin dove si spingeva.
In quel luogo desolato il nulla e l'ignoto erano i caratteri dominanti.
Non avevo idea su quale terreno fangoso stavo camminando, magari i miei piedi stavano schiacciando dei corpi in putrefazione.
Ad ogni passo sentivo l'acqua insinuarsi nelle mie scarpe rendendole più pesanti e la terra cedere sotto il peso del mio corpo.
Tuttavia non feci molto caso a quella situazione i miei occhi avevano trovato qualcosa da contemplare.
Quando decidevo di fissare qualcosa o qualcuno in maniera quasi ossessiva, molto difficilmente mi accorgevo del resto.
La mia preda, il mio obiettivo era l'imboccatura di una caverna.
Ero certo che Lord Voldemort si stesse dirigendo proprio lì, altrimenti non si sarebbe creato un varco per raggiungerlo.
Raggiungemmo la grotta.
Al suo interno si potevano scorgere dei bagliori azzurri e verdi a tratti affascinanti.
L'Oscuro Signore si fermò e di conseguenza venne imitato immediatamente da me.
Lo guardai con ammirazione, ero onorato di poter lavorare con Lui.
Rimasi in silenzio aspettando un suo ordine che non tardò ad arrivare.
Egli si voltò verso di me e mi ordinò di proseguire per primo.
Annuii.
Certo, mio Signore! mi affrettai a rispondre accennando un sorriso.
Non desideravo altro che poter proteggere, nel caso ci fosse stato qualche incantesimo mortale, la vita di Lord Voldemort.
Sicuramente l'esistenza dell'Oscuro era molto più importante della mia.
Inoltre non avevo timore di quello che mi sarebbe potuto accadere.
Non avevo paura del buio, di tutto ciò che era celato agli occhi e alla mente.
Impugnai la bacchetta e mi diressi davanti al mio Signore.
I miei passi vennero accompagnati dal suono dell'acqua in movimento.
Il livello di quella melma si era notevolmente abbassata.
Finalmente si poteva vedere il terreno fangoso che lasciava spazio alla nuda roccia.
Avanzai senza alcun timore, senza alcun indugio.
Al momento non avevo incontrato nessun pericolo.
Osservai le pareti della caverna e capii che poteva essere il luogo nel quale Salazar Serpeverde riposava.
Inclinai la testa da un lato, alzai la mano libera all'altezza del capo e iniziai a muovere le dita come se stessero pigiando su una tastiera immaginaria oppure come se stessero tamburellando sull'aria.
 
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view post Posted on 23/8/2011, 01:46
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:Bellatrix:

Un'altra delusione.
Un altro fallimento.
Che cosa c'era che non andava in quel ragazzino?
Perchè.. perchè riusciva sempre a svignarsela con tanta facilità?
Dove avevo sbagliato questa volta?
La Maledizione Cruciatus avrebbe già dovuto cominciare a condurlo verso la pazzia..
Io stessa avevo visto la luce abbandonare lentamente i suoi occhi.. il suo viso farsi sempre più debole.. dove aveva trovato la forza per Smaterializzarsi?
Quando sfiorai il braccio del Signore Oscuro e insieme ci materializzammo verso la nostra destinazione, i miei pensieri erano ancora rivolti al Prescelto.
Ma nel momento in cui i miei piedi toccarono terra abbandonai di colpo quelle riflessioni.
Un odore disgustoso aleggiava nell'aria: eravamo giunti nel bel mezzo di una palude.
Mi guardai intorno disgustata e con una mano scacciai una nube di insetti situata a pochi centimetri dal mio viso.
Questi si dispersero nell'aria prima di volare a posarsi sul corpo putrefatto di una bestia.
A quale animale appartenesse quella carcassa non seppi dirlo e in verità, neanche mi interessava.
Abbassai lo sguardo per osservare i numerosi corpi che giacevano a terra, ricoperti da un grosso strato di fango e erbacce.
Non erano in pochi ad aver perso la vita in quelle acque.
Quando mi accorsi che anche i miei piedi sprofondavano in quel terreno molle tentai più volte di estrarli ma, dal momento che tutto il territorio circostante era coperto di melma, ogni sforzo si rivelò inutile e presto fui costretta ad arrendermi.
Con una smorfia lasciai che la fanghiglia mi avvolgesse fino alle caviglie e tornai a concentrarmi sul motivo della nostra visita a The Fens.
Ero quasi certa che ci trovassimo lì: quale altra palude avrebbe potuto interessare il mio Signore se non quella in cui era nato il nobile Salazar Serpeverde?
Osservai Lord Voldemort farsi largo tra numerose varietà di piante, fino a raggiungere delle mangrovie.
La mia ipotesi fu confermata quand'egli distrusse il groviglio di piante tropicali rivelando l'entrata di una grotta.
Seguii il Signore Oscuro all'interno.
Sebbene in quel luogo regnasse l'oscurità, riuscivo a vedere con chiarezza le pareti della caverna illuminate da riflessi sulle tonalità dell'azzurro.
Quel luogo non aveva niente a che vedere con la zona putrida che c'eravamo appena lasciati alle spalle.
Persino l'aria era mutata e l'odore fetido della palude ormai non era che un ricordo.
Non avevo dubbi: l'intera grotta era stata realizzata in memoria del nobile Salazar Serpeverde.
Udii il mio Signore ordinare a Niklas di procedere, per verificare quali incantesimi di protezione fossero stati posti all'interno della grotta: di certo un luogo come quello non era aperto a tutti i tipi di visitatori..

Edited by Bellatrix Riddle - 23/8/2011, 03:09
 
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:Tom:
Per un brevissimo, fugace istante mi ritrovai a pensare a come sarebbe stata la mia tomba.
Se il mausoleo che avrebbe accolto il mio corpo deceduto sarebbe stato come quello di Salazar, o più spartano come quello di Albus Silente.
Immediatamente dopo allontanai quei pensieri.
Io potevo vivere per sempre.
Non avrei mai avuto bisogno di una tomba.
Mai.
Le pareti recavano scolpita l'immagine del grande Lingua di Serpente.
Il suo volto truce sembrava continuare a fissarci.
Non avevo paura dei morti.
Nulla potevano fare contro i vivi.
Inoltre io ero il suo Erede, perciò non poteva sentirsi minacciato dalla mia presenza in quel luogo.
Avrebbe anzi dovuto sentirsi onorato poiché poteva aiutarmi.
Poteva contribuire al mio successo.
Il suo diario doveva essere lì.
Non avevo il tempo di cercare un altro luogo ove poteva averlo nascosto.
La battaglia di Hogwarts non sarebbe durata in eterno, ed io dovevo capeggiare i Mangiamorte, portarli al trionfo e gioire della vittoria.
Non potevo certamente assentarmi nel momento più importante della mia vita.
Sottomettere Hogwarts avrebbe significato sottomettere l'intera comunità magica.
Nessuno avrebbe osato ostacolarmi d'ora in poi.
Certo, Harry Potter era ancora vivo, ma come ero riuscito a catturarlo una volta, l'avrei fatto una seconda.
Poiché sembrava che non sarei riuscito ad ucciderlo, l'avrei tenuto prigioniero finché gli stenti e la fame avrebbero portato a termine il mio desiderio.
Dopotutto, c'erano tanti modi per uccidere una persona, ed io lo sapevo bene.
Avrei anche potuto lasciare che il veleno di Nagini lo distruggesse dall'interno, lentamente, subdolamente.
Quella prospettiva mi fece sorridere.
Akram mi passò innanzi, esattamente come gli avevo ordinato, per accertarsi che non vi fossero incantesimi nocivi per me.
Non potevo permettermi una dipartita simile.
Cercai con lo sguardo la tomba, il vero e proprio sarcofago che avrebbe contenuto i resti, ormai nulli dalla decomposizione, di Salazar.
Non la scorsi.
Probabilmente era ancora più avanti.
 
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view post Posted on 24/8/2011, 16:50
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:Niklas:
Continuai a camminare senza preoccuparmi di quello che avrei dovuto affrontare.
Rischiavo di infrangermi contro una barriera invisibile eretta per uccidere i visitatori ma questo pensiero sembrava non sfiorarmi minimamente.
Solitamente io non mi preoccupavo del futuro e non rimpiangevo il passato.
Vivevo al momento, godendomi ogni attimo della mia vita.
La preoccupazione non mi apparteneva, non mi era mai appartenuta.
Mio padre, invece, era molto diverso da me: prima di tutto non era pazzo.
Secondo lui la prudenza non era mai troppa, era un freddo calcolatore e sicuramente, se fosse stato in me, avrebbe attraversato la caverna ipotizzando quali e quanti attacchi avrebbe dovuto respingere.
Le pareti della caverna raffiguravano il volto austero di Salazar Serpeverde.
I suoi occhi sembravano scrutarci e seguirci.
Dovevo ammetterlo: metteva un po' in soggezione.
Dopo poco riflettei sulla situazione e riuscii a stento a trattenre una risata.
Come poteva inquietarmi una scultura?
Sorrisi divertito scoprendo i denti e mordendomi la punta della lingua.
Continuai a camminare, fortunatamente eravamo in una sorta di tunnel senza bivi.
Probabilmente anche l'assenza di altre strade da intraprendere era frutto di una magia.
Tuttavia non ci riflettei a lungo, il mio compito era quello di testare gli eventuali incantesimi posizionati per impedire ai viandanti di profanare la tomba di Salazar.
Proseguimmo ancora per diversi metri, durante il tragitto trovammo un varano che scappò non appena udì la presenza di estranei.
Probabilmente eravamo vicini alla tomba.
Poco dopo i volti scolpiti sulle pareti della caverna si illuminarono e si colorarono di un verde acceso.
Mi fermai e osservai ciò che stava accadendo.
Il mio occhio destro che ormai da tempo si era abituato a vivere nel buio e vedere solo sagome sfuocate e nere mi impediva una visuale corretta e completa.
La parete destra della grotta per me non esisteva.
Di conseguenza mi voltai per vederla con l'occhio sano, quello sinistro.
Dalle bocche e dagli occhi dei vari volti di Serpeverde scolpiti sulla roccia fuoriuscivano delle nubi verdi.
Successivamente questi fumi si unirono posizionandosi al centro del tunnel formando l'immagine di un serpente.
L'animale aprì la bocca e sputò, come se fosse veleno, lampi verdi.
Erano incantesimi mortali: anatemi che uccidevano.
Con un gesto della bacchetta evocai l'incantesimo di protezione.
"Protego maxima" pensai.
Gli incantesimi si scontrarono e i lampi verdi vennero bloccati.
Come i suoi attacchi, anche il serpente svanì lasciando posto ad una barriera oltre la quale s'intravedeva la tomba di Salazar Serpeverde.
 
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view post Posted on 24/8/2011, 23:10
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:Bellatrix:

Man mano che ci addentravamo nella caverna la debole luce si affievoliva sempre di più lasciando spazio alle tenebre.
Essendo abituati all'oscurità, i miei occhi non ebbero difficoltà a scorgere le sculture create in memoria del nobile Salazar, la maggior parte delle quali raffiguravano Serpeverde stesso.
La pietra, ancora intatta, le faceva sembrare come nuove e lo sguardo del fondatore ci seguiva lungo il nostro cammino osservando con attenzione le nostre mosse.
Mi guardai intorno e la mia attenzione fu subito attirata da un enorme serpente in cristallo: doveva essere lungo più di trenta metri.
Le sue spire si stringevano attorno a un gran numero di forzieri, come a voler proteggere il loro contenuto.
La testa del rettile spariva dietro una curva, pochi metri più in là.
Che la tomba di Serpeverde si trovasse laggiù, anch'essa protetta dalle enormi spire del serpente?
Probabile.
Seguii Niklas, tenendomi a circa due metri di distanza: non avevo intenzione di essere colpita da eventuali incantesimi di protezione.
Ero grata al Signore Oscuro per la sua decisione di mandarlo avanti per primo, anche se, naturalmente, non avrei esitato a sostituire il Mangiamorte se me l'avesse chiesto.
Avrei fatto qualunque cosa per proteggere Lord Voldemort: la mia vita era di gran lunga meno preziosa della sua.
Per lui mi sarei sacrificata in ogni momento, sarei morta pur di difenderlo.
Non che avesse bisogno di protezione, essendo il mago più potente al mondo.
Mi accorsi improvvisamente di non udire più i passi di Niklas.
Distolsi lo sguardo dal serpente e alzai la testa.
Perchè si era fermato?
La risposta arrivò poco più tardi assieme a una misteriosa nube verde che fuoriusciva dai volti di Salazar scolpiti sulle pareti.
Levai la bacchetta, pronta a reagire: quella non era certo un'innocente nuvoletta di passaggio.
In pochi istanti la nube assunse le sembianze di un serpente, di dimensioni notevolmente più piccole rispetto a quello di cristallo, ma decisamente più pericoloso: dalle fauci partirono decine e decine di anatemi che uccidono.
Mi preparai a respingerli ma fui preceduta da Niklas che alzò la bacchetta creando una barriera protettiva.
L'animale si dissolse non appena gli anatemi si scontrarono con l'incantesimo di protezione.
Tuttavia non era ancora il momento di abbassare la guardia.
Feci qualche passo avanti, con cautela.
Un luccichio proveniente dal pavimento mi fece voltare di scatto: due smeraldi su un grosso blocco di cristallo.
La testa del serpente.
Eravamo arrivati nel luogo dove riposava Salazar Serpeverde.
Osservai con attenzione la tomba.. così vicina!
Ma non osai fare un altro passo: la testa del rettile, un'attimo prima posata sul pavimento, ora era rivolta verso di noi e gli occhi di smeraldo ci osservavano con fare minaccioso.
Quello era probabilmente l'ultimo ostacolo che avremmo dovuto affrontare.

Edited by Bellatrix Riddle - 25/8/2011, 16:20
 
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view post Posted on 25/8/2011, 23:54
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:Tom:
Come avevo immaginato, il mio antenato aveva previsto delle misure di sicurezza per proteggere il luogo ove riposava.
Non avrebbe certamente lasciato i suoi tesori nelle mani di un qualunque ladro di tombe.
Akram riuscì ad eludere i primi incantesimi difensivi e con la coda dell'occhio notai che anche Bellatrix sarebbe stata pronta a difendersi.
Come del resto io.
La mia mano destra non aveva mai abbandonato la mia bacchetta, anche se ormai desideravo solamente una nuova stecca, creata apposta per me.
Non mi interessavano le fandonie, le favole per bambini che raccontava Olivander ai suoi clienti: "la bacchetta sceglie il mago".
Sciocchezze!
Come può un oggetto immobile, un semplice canalizzatore prendere una decisione?
Era evidente che il mastro bacchettaio si divertiva a credere a inutili leggende.
Superammo l'ostacolo che avrebbe causato la nostra morte, e ci imbattemmo in un serpente di cristallo.
Mi chiesi se per aprire la tomba sarebbe stato necessario parlare in Serpentese.
Ovviamente per me tale ostacolo non avrebbe costituito alcun problema.
Ero un Rettilofono, proprio come l'uomo che abitava The Fends.
I miei occhi freddi percepirono una barriera frapporsi tra noi e l'oggetto attuale del mio desiderio.
Inoltre la statua di cristallo aveva iniziato a fissarci.
«Lasciaci passare» ordinai in Serpentese.
Non sapevo se sarebbe servito a qualcosa, ma comunque era un tentativo.
In quello stesso istante, una voce sibilata, strisciata, si espanse per tutta la grotta.
"Cosa conta per me?" disse la voce.
"Pulsa scorrendo rapido, sotto la pelle, eppure, sebbene celato alla vista, segna la differenza tra coloro che possono omaggiarmi e coloro che verranno distrutti per la loro insolenza.
Di antico lignaggio i miei seguaci saranno.
I più astuti e ambiziosi potranno omaggiarmi.
Quali colori vestite?
Se siete così sciocchi da non aver compreso, attraversa la barriera, e scopri il tuo destino"
.
Ascoltai il termine della frase e sogghignai.
Era facilmente comprensibile, noi non avevamo nulla da temere.
 
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view post Posted on 27/8/2011, 15:41
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:Niklas:
Ero fiero di me, avevo mostrato la mia abilità al Signore Oscuro.
Forse avrebbe richiesto il mio aiuto anche per altre questioni.
Ero certo che, oltre ovviamente al nobile Lord Voldemort, anche Bellatrix sarebbe stata pronta ad annullare l'attacco degli incantesimi mortali.
Dopotutto la donna non era vile e falsa come invece lo erano i Malfoy.
Quella famiglia era un insulto per tutti i Purosangue.
Li avrei visti meglio nei panni dei più luridi ladri di magia che esistevano: Nati Babbani.
Quelle due semplici parole mi disgustavano.
Solo i Purosangue e l'erede di Salazar Serpeverde potevano possedere la magia, tutti gli altri erano nullità, polvere che doveva essere spazzata via.
Pensai a come una semplice profezia avesse cambiato i piani del mio Signore Oscuro, io non c'ero all'inizio di questa storia ma mi era stata raccontata da mia madre.
L'indesiderabile numero 1 era riuscito a salvarsi non per merito suo ma per una buona dose di fortuna che a quanto pareva lo assisteva dalla nascita.
Ero più che sicuro che se il lurido Potter e il magnifico Lord Voldemort si fossero affrontati ad armi pari, il primo non avrebbe avuto scapo.
Sarebbe morto subito, senza neanche trovare il tempo di dire Expelliarmus.
Per un breve istante pensai a mio padre, sicuramente si stava battendo valorosamente.
Stava uccidendo uno ad uno tutti coloro che patteggiavano contro il nostro Padrone.
Ero certo che l'avrei ritrovato in vita o quanto meno lo desideravo.
Non riuscii a pensare a cosa avrei fatto se così non fosse stato.
Probabilmente avrei disseminato morte, mi sarei trasformato in una belva, non avrei risparmiato neanche il più giovane dei nemici.
Peccato che in una situazione simile era più utile lanciare Avada Kedavra che trasformarsi in una iena.
Sfortunatamente non potevo concedermi il lusso di sbranare vive le mie vittime come, invece, mi divertivo a fare quando avevo più tempo a disposizione.
Provavo una sensazione indescrivibile quando i miei denti affilati brandevano pezzi di carne, di pelle e li staccavano dalle ossa.
Era un piacere poi tornare ad avere sembianze umane ed accorgersi che la mia bocca, il mio volto era ricoperto di sangue, non mio ovviamente.
Una voce esterna mi distolse dai miei pensieri.
Ascoltai attentamente cosa ci disse.
Anche se odiavo gli indovinelli, fortunatamente quello era comprensibile anche per me.
Era evidente che Salazar non ammetteva a nessuno oltre ai suoi seguaci Serpeverde di entrare ed ammirare la sua tomba.
Io ero un Purosangue ex Serpeverde.
La mia lealtà era riposta in Lord Voldemort.
Non avrei avuto problemi a superare la barriera, così come per l'Oscuro Signore e per Bellatrix.
Tuttavia mi sentii in dovere di testare la veridicità delle parole sulla mia pelle.
Non potevamo sapere se quella barriera ci avesse realmente permesso di passare.
Noncurante del pericolo allungai una mano verso il muro quasi invisibile e lo oltrepassai senza alcuna difficoltà.
Sorrisi scoprendo i denti e sentii la punta della lingua appoggiarsi sul labbro inferiore.
 
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view post Posted on 29/8/2011, 22:43
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:Bellatrix:

Il serpente aveva voltato la testa nella nostra direzione sibilando minacciosamente.
Non indietreggiai.
Certe situazioni non mi spaventavano.
Ero abituata ad affrontare ogni genere di pericolo.. avevo imparato a non temere nulla e ad essere temuta dagli altri.
Dubitavo che quel serpente potesse farci qualcosa ma, per sicurezza, alzai comunque la bacchetta verso il rettile.
Gli occhi di quest'ultimo indugiarono un istante sulla bacchetta per poi tornare a scrutare i nostri volti.
Stava forse valutando se attaccare o lasciarci passare?
Ero certa che non avessimo nulla da temere.
Provenivamo dalle più nobili e rispettate famiglie di Purosangue, non c'era una sola goccia di sangue Babbano nelle nostre vene.
Quanto al mio Signore, Lui era l'erede di Salazar Serpeverde.
Aveva tutto il diritto di trovarsi lì.
Allora perchè quell'enorme serpente continuava a sbarrarci la strada?
Per un istante fui tentata di fare un passo avanti per vedere cosa sarebbe accaduto ma, non giudicandola un'azione particolarmente saggia, mi trattenni.
Il rettile sembrava aver intuito ciò che stavo per fare, infatti volse la testa e mi fissò come sfidandomi ad avanzare.
Guardai quegli occhi color smeraldo che brillavano nell'oscurità della caverna. Sembravano stranamente.. vivi.
Mi domandai quando fosse arrivata là quella statua, se fosse stata posta a guardia della tomba solo recentemente o se lo stesso Serpeverde l'avesse richiesta.
In qualunque momento fosse arrivata lì, nei secoli si era data da fare per proteggere il luogo in cui riposava Salazar.
Ascoltai ammirata il Signore Oscuro mentre si rivolgeva ad essa parlando in Serpentese: probabilmente gli aveva ordinato di spostarsi, cosa che però non fece.
Si avvicinò a noi strisciando tra forzieri e altri oggetti di valore appartenuti al mago.
Aveva forse deciso di attaccare?
No. Non dopo aver scoperto che uno di noi era un Rettilofono.
Si portò di fronte al Signore Oscuro, gli occhi verdi fissi in quelli rossi dell'erede di Serpeverde.
Le parole sibilate dal serpente risuonarono nella caverna: un indovinello.
Un indovinello semplice, ma significativo, che confermò le mie teorie: nessuno ci avrebbe impedito di passare.
Il ruolo della statua di cristallo era solo quello di impedire a coloro che non ne erano degni di visitare la tomba del fondatore.
Ai Purosangue, specialmente ai Serpeverde, non sarebbe mai stato negato questo permesso.
Con un sorriso stampato sul volto sfiorai con le dita la testa del serpente e seguii Niklas oltre la barriera.
La tomba era proprio di fronte a noi.
 
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view post Posted on 30/8/2011, 14:23
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Anche Bellatrix ed Akram compresero il senso dell'indovinello.
Mi piacevano gli enigmi e i giochi di parole, ma sfortunatamente questo era piuttosto semplice e la sua soluzione era facile da individuare.
Mi domandai se vi fossero altre precauzioni a difendere le spoglie del grande Salazar, o se finalmente potevo portare a termine il mio compito.
Dopotutto bastava quella barriera a scongiurare attacchi e visite indesiderate.
Era ovvio che nessun Serpeverde avrebbe mai danneggiato il fondatore di quella nobile casata.
La tomba ormai era innanzi a noi, e apparentemente senza difese.
Era semplice nella struttura: un semplice letto di marmo dalla forma rettangolare.
Gli angoli erano smussati e tondeggianti.
La pietra liscia e perfettamente levigata era incisa in alcuni punti da tratti che sembravano serpenti stilizzati.
Strinsi le labbra.
Mi sarei aspettato qualcosa di più grandioso.
Mi aveva lievemente deluso, ma d'altro canto ero io il mago più straordinario mai esistito.
Persino più grande di Salazar Serpeverde.
Era scontato che io ritenessi insulse certe cose che per altri sembravano grandiose.
Bisognava scoperchiare la tomba.
Guardai i miei due Mangiamorte.
«Apritela» ordinai.
Loro avrebbero levato la parte superiore di quella scatola di marmo, ed io avrei potuto prendere il diario di Salazar.
Era là.
Non poteva essere altrimenti.
Il libro più importante scritto dal grande Lingua di Serpente doveva per forza essere stato seppellito assieme a lui.
Non avevo né il desiderio, né il tempo di gettarmi nella ricerca di un altro luogo ove l'avrebbe potuto nascondere.
 
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view post Posted on 31/8/2011, 15:38
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Finalmente l'Oscuro Signore stava per raggiungere il suo obiettivo.
Non sapevo cosa desiderasse da Salazar Serpeverde e ovviamente non gliel'avrei mai chiesto.
Solitamente non mi interessava sapere certe cose, non mi interessava infrangere la privacy del mio Padrone.
Ero certo che qualunque cosa aveva attirato l'attenzione di Lord Voldemort serviva per donagli potere assoluto, forse ancora più potere di quanto non ne avesse già oppure per portare i Mangiamorte e il Male alla vittoria certa.
Io ero già convinto che stessimo vincendo nella battaglia ad Hogwarts ma magari, la cosa che interessava il mio Signore, avrebbe spazzato via tutti gli avversari in poco tempo evitando così la morte di alcuni suoi seguaci.
Rimasi in silenzio e fissai con un'aria distratta le pareti della caverna prima che Lord Voldemort ci ordinasse di scoperchiare la tomba.
La voce dell'Oscuro mi fece distogliere lo sguardo dalla roccia verdastra e mi costrinse a puntare lo sguardo sul mio Padrone.
Lord Voldemort era l'essenza del Male, tutto in Lui faceva credere questo.
Era impossibile non temerlo e adorarlo allo stesso tempo.
L'Oscuro era un mago straordinario capace di grandi cose ed era come un dio per me.
Avrei fatto qualunque cosa per compiacerlo.
Io lo rispettavo ed essere al suo servizio mi faceva onore.
Annuii al suo ordine: avrei aperto la tomba immediatamente.
Non dissi nulla per non far perdere tempo al mio Signore.
Ero certo che desiderasse, al momento, più di ogni altra cosa raggiungere il suo obiettivo.
Confermare verbalmente di acconsentire al suo ordine sarebbe solo stato inutile.
Era ovvio che l'avrei fatto.
La bacchetta che prima mi accarezzava una guancia si spostò verso la tomba di Salazar Serpeverde che paragonato a Lord Voldemort non era nessuno.
L'Oscuro Signore non avrebbe mai riposato in eterno in una "scatola" di marmo.
Egli aveva posto un fermo alla morte.
Egli era immortale e avrebbe vissuto per sempre.
Tenevo la bacchetta con una presa ferma.
Sentivo il legno di mandorlo premere contro la mia mano.
Mentalmente pronunciai la formula che avrebbe aperto la tomba.
Bellatrix mi avrebbe aiutato dato che il Signore Oscuro aveva chiesto ad entrambi di aprirla.
Una volta pensato all'incanto non dovevo fare altro che aspettare.
Abbassai la bacchetta, non credevo ci sarebbero stati altri incantesimi dato che la barriera che avevamo appena superato era già più che protettiva.
Feci alcuni passi indietro curvando leggermente la schiena.
Era giunto il momento del Signore Oscuro, il mio compito era finito, avevo portato a termine l'ordine.
I miei occhi rimasero a fissare un punto della tomba che solennemente si stava aprendo.
Fissavo ma non stavo pensando a nulla.
Portai nuovamente la punta della bacchetta sulla mia guancia e la feci scorrere fino a toccare la tempia.
Inclinai il capo e dischiusi le labbra.
 
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view post Posted on 3/9/2011, 22:18
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:Bellatrix:

Oltre la barriera la caverna appariva più luminosa e la tomba di Salazar era ben visibile, circondata da un mucchio di forzieri e dalle enormi spire del serpente che nel frattempo era tornato al suo posto.
Allungai una mano fino a sfiorare il liscio marmo bianco e quando la ritrassi mi accorsi di uno spesso strato di polvere che mi era rimasto incollato alle dita.
Puntai la bacchetta contro la tomba e con un rapido movimento mi disfai dello sporco che la ricopriva.
Notai delle scritte incise sulla pietra, alcuni simboli che ricordavano dei serpenti e il nome di Serpeverde in lettere d'argento.
Mi sarei aspettata qualcosa di diverso.. non era certo quello che mi ero immaginata di trovare in un posto simile.
Tutta quella semplicità non si addiceva minimamente al grande Salazar. Sfiorai con un dito le incisioni, assorta nei miei pensieri, finchè il mio Signore non ci ordinò di aprire la tomba.
Mi chiesi cosa si aspettasse di trovare.. di sicuro la sua ricerca aveva a che fare con la conversazione avuta poco prima con il Prescelto.
Avvertii una nuova ondata di collera invadermi al ricordo di quel ragazzino.
Sarebbe dovuto essere morto da un pezzo e invece..
Dopo.
Avrei avuto tempo per occuparmi di lui.
Levai la bacchetta e, come ordinatomi dal Signore Oscuro, aprii la tomba con l'aiuto di Niklas.
Indietreggiai di qualche passo in rispetto verso l'erede di Serpeverde.
Quel momento era soltanto suo e sentivo che non desiderava avere nessun'altro intorno.
 
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view post Posted on 4/9/2011, 00:04
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:Tom:

Attesi che Akram e Bellatrix eseguissero i miei ordini.
I miei due migliori Mangiamorte agirono rapidamente, efficientemente.
Nessun incantesimo, nessun ultimo baluardo cercò di salvare le spoglie del mio antenato.
Era come se Salazar avesse tacitamente dato il suo consenso a qualsiasi Serpeverde.
Era come se chiunque che fosse stato smistato nella sua casa avesse avuto il permesso di profanare la sua tomba.
Era una cosa che io non avrei mai fatto.
Nessuno poteva avvicinarsi così tanto a me.
Era necessario mantenere una certa distanza tra lo straordinario e coloro che lo seguono e lo venerano.
Se così non avessi fatto, io non sarei stato avvolto da quell'alone di mistero, di eterno potere, probabilmente avrei dovuto affrontare più tentativi di ribellione di quanti mi avessero minacciato in decenni di dominio.
Io ero stato momentaneamente sconfitto, eppure i miei seguaci mi erano rimasti fedeli.
Solo questo fatto denotava l'ascendente che avevo sulle persone.
La tomba era stata scoperchiata.
Stranamente, le nostre narici non vennero colte da alcun tanfo, nessun fetore.
Sembrava quindi che un incantesimo era stato posto per non sottrarre ulteriore dignità al grande Salazar Lingua di Serpente.
Bellatrix e Niklas si fecero da parte, lasciandomi solo a frugare nel sarcofago.
Sapevo cosa cercare, sapevo dove cercarlo.
Tra le mani congiunte del corpo ormai ridotto a semplici ossa del mio antenato, si trovava un piccolo quadernino rivestito da pelle verde.
Un incantesimo lo proteggeva dall'usura del tempo: mai sarebbe andato distrutto.
Lentamente lo sfilai dalle ossa delle mani di Salazar e strinsi quel prezioso diario tra le mie.
Chiusi gli occhi per un lieve istante.
Nessuno mi avrebbe più fermato.
Aprii immediatamente il diario, sfogliando le pagine incartapecorite.
L'inchiostro era stato assorbito dalla cellulosa, ma ogni parola era perfettamente leggibile.
V'erano incantesimi di ogni sorta, incantesimi che mai avevo udito prima.
Formule di morte, di tortura.
Ogni cosa.
Avrei potuto accrescere immensamente il mio potere.
Sarebbe stato meraviglioso.
L'avrei letto, certamente, avrei imparato ogni vocabolo scritto su quel piccolo taccuino, ma non ora.
Ora dovevo concentrarmi e annullare quell'insulsa protezione che Harry Potter aveva gettato su Hogwarts, esattamente come la dolce e cara Lily Potter aveva fatto con lui.
Verso metà, trovai l'incantesimo necessario.
Occorreva il suo sangue.
Non molto, ma solo una goccia.
Mi occorreva ancora Harry Potter.
Chiusi il diario con uno scatto, nascondendolo poi tra le pieghe della mia tunica.
«Ad Hogwarts, immediatamente.
Dobbiamo ritrovare Harry Potter»
spiegai.
 
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view post Posted on 5/9/2011, 00:02
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:Niklas:
Non appena la tomba di Salazar Serpeverde venne scoperchiata il mio Padrone le si avvicinò per cercare qualcosa.
Era evidente che era sicuro di trovarvi una soluzione ad un problema a me sconosciuto ed io ero certo che l'avrebbe trovata.
Non dubitavo mai del mio Signore, se era venuto a The Fends era di certo per un motivo.
Sicuramente non sarebbe tornato deluso dal suo viaggio.
Comunque non rimasi a guardare il Signore Oscuro intento nella sua ricerca perché era una cosa che non mi interessava.
Lord Voldermort non mi aveva ordinato di guardare cosa avrebbe estratto dalla tomba di Salazar ed io non l'avrei fatto.
Sgranai gli occhi e mi guardai intorno.
Il luogo in cui era sepolto il primo rettilofono catturava abbastanza la mia attenzione anche se non particolarmente, sulle pareti in roccia vi era ripetutamente inciso il suo volto e io mi limitai a guardare le sculture.
Tenevo la bacchetta con il pollice e l'indice della mano sinistra, dato che ero mancino, facendole compiere numerosi semigiri.
La punta era appoggiata sulla mia tempia e sentivo che premeva, anche se non con forza, sulla pelle.
Quel movimento, il tocco della bacchetta aveva un effetto ipnotico per me e in breve tempo mi ritrovai a fissare come in una sorta di trance un punto indefinito della caverna.
Il tempo si era come fermato e non mi accorsi per quanto tempo ero rimasto in quella posizione.
Solo la voce del mio Padrone e una buona quantità di saliva che si stava accumulando nella mia bocca mi risvegliarono da quello stato.
Immediatamente allontanai la bacchetta dalla testa e guardai con ammirazione Lord Voldermort.
Ascoltavo ogni sua singola parola per non deluderlo e per fargli capire quanto gli fossi fedele.
L'Oscuro Signore desiderava tornare ad Hogwarts e riprendere l'Indesiderabile numero 1.
Chiusi le labbra e degluttii silenziosamente, era giunto il momento di farlo se non desideravo sbavare.
Quella situazione sarebbe stata imbarazzante persino per me.
La saliva scivolò velocemente nella mia gola lasciandomi solo un fastidioso bruciore che durò fortunatamente per pochi secondi.
Evidentemente ero rimasto a bocca dischiusa per troppo tempo e la polvere del luogo mi aveva irritato la gola.
Ero solito ritrovarmi in condizioni simili perché quasi ogni giorno il mio cervello smetteva di elaborare pensieri per qualche secondo o minuto.
Quindi ero più che sicuro che non mi era accaduto nulla di grave, solitamente dopo pochi minuti il mio fisico si riprendeva perfettamente.
I miei occhi scivolarono su qualcosa che l'Oscuro teneva in mano, sembrava un quaderno.
Accennai un sorriso, era ovvio che Lord Voldemort aveva ottenuto ciò che desiderava.
In seguito annuii alle parole del mio Padrone.
Sarei tornato ad Hogwarts e avrei cercato Potter, mi piaceva andare a caccia.
Le persone per me erano come prede e quel giorno Harry era il mio obiettivo.
L'Oscuro abbandonò la caverna, ormai non aveva più motivo di restare lì.
Io mi accinsi a fare lo stesso, sentivo l'adrenalina invadere il mio corpo e il cuore battere più forte.
Mi sarei divertito a giocare con Potter.
Sorrisi mostrando i denti mentre una nube nera mi avvolse per condurmi alla mia vecchia scuola.
 
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view post Posted on 8/9/2011, 21:39
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Continua in "La speranza è solo una favola per bambini... Noi siamo reali"
 
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