Quando mi svegliai, Helena gicava tranquillamente con le apine che avevo creato per lei e che avevo poi appeso sopra la sua culla.
Aveva solo pochi mesi, e vederla mi riempiva sempre di gioia mista a malinconia.
La presi tra le braccia e, dopo averle dato da mangiare, decisi di fare una passeggiata.
Quella sera sarebbero arrivati gli studenti che io e i miei colleghi avevamo cercato per tutta l'Inghilterra.
Dovevo ammetterlo, ero in agitazione.
L'idea di insegnare ai giovani Maghi e alle giovani Streghe mi elettrizzava, soprattutto considerando il fatto che presto la mia piccola Helena sarebbe stata tra loro. Speravo vivamente che avesse le qualità per entrare nella mia casa. Ma sarei stata felice anche se uno dei miei colleghi avesse visto in lei qualità diverse.
Qaundo raggiunsi il cortile, notai che qualcuno aveva avuto la mia stessa idea.
Tosca era lì fuori, a godersi l'aria settembrina dell'esterno del castello.
Mi avvicinai, sorridendo.
Che bella mattinata. L'ideale, per accogliere gli studenti, non è vero? le dissi, sistemando meglio Helena tra le braccia, che nel frattempo si mangiava tutta contenta la manina.