Hogwarts Gdr °*° It will never end

Una luce si spegne

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view post Posted on 2/2/2012, 19:41
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Continua da: La fine dei giochi


:Bellatrix:

Vedrai i tuoi amici morire, poi verrai privato della magia.
Una frase, una ferita.
Uno squarcio profondo nel petto del ragazzo.
Parole affilate come lame avevano appena trafitto il cuore di Harry Potter.
Non tentai neanche di immaginare le emozioni che si stavano scatenando nel ragazzo. L'idea di una vita senza magia mi disgustava.
Era la punizione perfetta.
Puntai la bacchetta verso il suo corpo abbandonato sul pavimento, ancora in catene. Dovevamo smaterializzarci e non avevo intenzione di portarmi dietro un peso morto.
Lo liberai dai lacci che lo stringevano.
-Imperio- mormorai.
Stremato com'era dalla battaglia, non sarebbe mai riuscito a liberarsi e, se proprio dovevo trasporlarlo, preferivo farlo in quel modo.
Controllandolo con la bacchetta lo feci alzare e gli afferrai il polso.
Ci smaterializzammo un istante più tardi, diretti a Hogwarts, dove il Prescelto avrebbe finalmente assistito alla fine del suo amato mondo.
Il castello era ormai ridotto in macerie.
I pochi rimasti nella Sala Grande a combattere erano per lo più Mangiamorte e svariate creature oscure chiamate a combattere per l'Oscuro.
Gli Auror.. da un momento all'altro sarebbero divenuti una razza estinta.
Non mi servì guardarlo per capire a cosa stesse pensando Potter.
Quei pochi spiragli di luce che alimentavano in lui la speranza presto sarebbero svaniti.
Harry Potter sarebbe stato privato della sua magia, la via di fuga che l'aveva strappato a un'esistenza di dolore e sofferenza. Sarebbe tornato alla vecchia vita con l'unica differenza di essere a conoscenza di ciò che gli era stato tolto. Sarebbe diventato più inutile di quanto non lo fosse mai stato.
Un grido mi strappò ai miei pensieri -Harry!-
Sogghignai. Mi ero chiesta come mai gli alleati di Potter tardassero tanto ad arrivare.. ed ecco un altro punto debole del ragazzo. Coloro che chiamava amici. Un inutile peso, nulla di più. Qualcosa per cui era convinto di dover lottare, un altro appiglio che lo teneva aggrappato alla vita.
Ancora pochi istanti e quella tenue luce si sarebbe oscurata per sempre.


Edited by Bellatrix Riddle - 3/2/2012, 15:19
 
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:Tom:
Guardai con occhi ammirati l'opera dei miei Mangiamorte.
Erano stati grandiosi nel portare a termine il compito che avevo affidato loro.
Hogwarts stava soccombendo.
Il castello era l'ultimo baluardo della magia buona, del Bene... quell'insipido sentimento chiamato Amore sarebbe finalmente stato estirpato dai cuori di tutti i maghi inglesi.
Presto inoltre avrei ampliato il mio impero, conquistando non solo la comunità magica dell'isola, ma sottomettendo tutto il mondo.
Sarei riuscito dove molti avevano fallito, dove Grindelwald, quel vecchio pazzo, non era riuscito.
Chiunque, babbano e non, avrebbe conosciuto il mio nome e avrebbe tremato al solo udirlo pronunciare.
Il lamento dei feriti giungeva alle mie orecchie come la più melodiosa delle musiche.
Un ghigno si dipinse sul mio volto mentre ci addentravamo all'interno della Sala Grande.
Era quasi deserta, e maggiormente abitata dai miei seguaci.
Udii delle voci concitate chiamare Harry Potter.
Voci sofferenti, tristi nel vederlo inerme in balia del Male.
«Come vedete il vostro Prescelto ha fallito!» esclamai.
La mia voce era stata amplificata, in maniera tale da renderla udibile in ogni stanza, in ogni ala del castello.
«Vi avevo dato la possibilità di arrendervi, ma avete rifiutato.
Non sarò così magnanimo ancora»
aggiunsi.
Ormai stavo vincendo, non mi interessava più convertire i giovani maghi.
Avrei atteso che la nuova generazione fosse cresciuta per rimpolpare il mio esercito, per avere più fedeli.
«Avete avuto l'occasione di sopravvivere e avete scelto la morte.
State cadendo»
conclusi.
«Avada Kedavra!» esclamai lanciando l'Anatema che Uccide contro un Auror che si stava avventando contro di me.
Quello sciocco credeva forse che sarebbe riuscito a fermarmi?
 
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view post Posted on 12/2/2012, 20:56
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:Niklas:
Mi smaterializzai ad Hogwarts, obbedendo all'ordine del Signore Oscuro.
Egli voleva tornare alla battaglia per mostrare a tutti che ormai nessuno, proprio nessuno, poteva fermarlo, che Potter era ormai un morto che camminava e che era inutile continuare a opporre resistenza.
Almeno questo era ciò che avevo capito.
Non avevo di certo la presunzione di comprendere le ragioni che spingevano lord Voldemort a prendere una decisione piuttosto che un'altra, dato che la mia mente era nettamente inferiore alla sua.
Quando i miei piedi riscaldati dagli anfibi in pelle che indossavo, toccarono il pavimento polveroso e distrutto di Hogwarts, la mia testa continuava a ripropormi la sentenza del mio Padrone.
Egli aveva deciso di privare Harry dei suoi poteri.
Avrebbe usato un incantesimo che non conoscevo e che fino a poco tempo fa non sapevo neanche che esistesse.
La voce acuta e fredda del mio Signore risuonò nelle mie orecchie e mi fece rabbrividire nuovamente.
Una scossa si arrampicò rapidamente sulla mia schiena obbligandomi a scrollare le spalle per farla andare via.
-Uuuh!- mormorai.
L'Oscuro Signore era davanti a me di alcuni metri e fissava il castello quasi demolito.
Bellatrix, invece aveva portato con sé il Prescelto, per fargli ammirare la disfatta dei suoi amici.
Immaginai che il mio aiuto a Lord Voldemort fosse terminato perciò guardai con il mio occhio sano la folla in cerca di mio padre.
Inizialmente non lo vidi ma sapevo che non era morto.
Mio padre era troppo bravo per morire per mano di un Auror o peggio ancora, di uno studente.
Dopo alcuni istanti avvertii qualcuno avvicinarsi a me e posarmi una mano sulla spalla.
Era lui.
Mi voltai, abbassai leggermente il capo, gli sorrisi prima e poi mi inumidii il labbro superiore.
-Potter verrà privato dei suoi poteri- sussurrai con un filo di voce.
Mio padre fece ricadere la mano, che era appoggiata sulla mia spalla, sul suo fianco.
Successivamente entrambi i lati della sua bocca si sollevarono scoprendo i pochi denti marchi che gli erano rimasti dall'esperienza ad Azkaban.
Quando udii la voce dell'Oscuro drizzai la schiena e mi feci attento.
Nel frattempo una ragazzina urlò il nome di Potter disperata mentre tentò di avvicinarglisi ma venne fermata in tempo da un professore.
Era stata fortunata, un altro passo di più e sarebbe morta.
Lord Voldemort annunciò la sconfitta di Potter ed informò che chi aveva deciso di combattere per il Bene anziché per il Male sarebbe morto.
Beh, mi sembrava la punizione giusta per quegli sciocchi visionari.
Guardai le facce degli studenti, delle loro madri, dei loro padri, dei professori e degli Auror.
Negli occhi di tutti loro si riflettevano i medesimi sentimenti: dispiacere, tristezza, paura.
Sapevo di aver perso.
Infine un pavido quanto sciocco Auror decise di farla finita avvicinandosi minacciosamente all'Oscuro.
Il mio Signore non indugiò un attimo a levare la bacchetta ad altezza uomo ed a lanciargli l'anatema che uccide.
L'uomo cadde a terra seguito da un tonfo.
La polvere si sollevò e ricadde poi un po' su di lui, un po' sul pavimento.
Una scena davvero triste e patetica.
Inclinai leggermente il capo da una parte per assaporare meglio quell'istante.
Un altro urlo squarciò il silenzio che si era formato.
No! gridò una donna aggrappandosi ad un braccio di un ragazzo.
Ella iniziò a piangere, mi voltai verso di lei per guardarla.
La fronte della strega era appoggiata alla manica del giovane che cercava di consolarla.
Il suo corpo era scosso tra fremiti.
Un suono gutturale si generò dalla mia gola per poi sfociare in un'acuta risata.
Meglio morire che giurare lealtà ad un mostro come te! gridò un uomo, probabilmente il padre di qualche ragazzo.
I miei occhi lo scrutarono.
-Qualcun altro ha deciso di lasciarci!- dissi come se stessi canticchiando una filastrocca per bambini.
 
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view post Posted on 12/2/2012, 22:16
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:Bellatrix:


Le deboli voci che ancora chiamavano il nome di Potter furono presto sovrastate da quella amplificata del Signore Oscuro.
Mentre ascoltavo Lord Voldemort apprestarsi ad annientare le ultime speranze dei sostenitori del Bene volsi lo sguardo verso un gruppo di Auror che fissavano il Prescelto come pietrificati. Era tempo che si accorgessero che il loro eroe non valeva nulla. Agitai la bacchetta liberandolo dalla Maledizione Imperius. Harry Potter si accasciò a terra con un tonfo, tra le macerie del suo amato castello. Come pensavo. Era troppo debole per continuare a lottare, troppo debole per reagire.. persino troppo debole per chiamare aiuto. La scena era esilarante, sebbene Potter apparisse, come sempre, alquanto patetico.
Non mi sorprese che nessuno dei suoi grandi amici fosse ancora accorso ad aiutarlo.. l'ennesima prova del fatto che l'amicizia altro non era che un'illusione.
Puntai la bacchetta contro Potter. Non potevo certo farmi scappare un'occasione del genere, ora che era circondato dal suo adorato pubblico. Inclinai la testa e cominciai a riflettere su quale incantesimo avrebbe fatto più effetto, quando venni interrotta dal grido di un fesso che doveva essersi sopravvalutato.
Voltai lo sguardo verso il Signore Oscuro giusto in tempo per vederlo scagliare un Anatema che Uccide contro l'Auror. Il corpo andò a far compagnia a quello del ragazzo che nel frattempo non aveva mosso muscolo.
Numerose urla di protesta si levarono dalla folla.
Idioti. Non ci voleva certo un genio per capire che la vittoria era nostra e, a questo punto, le scelte che rimanevano loro erano due: schierarsi dalla parte dell'Oscuro o morire.
Conoscendo i miei avversari, immaginai che la maggior parte di loro trovasse più allettante la seconda scelta.
Levai la bacchetta sull'ennesimo Auror che si era gentilmente offerto per confermare la mia teoria-Crucio!-
Molti l'avrebbero ucciso direttamente, ma non era così che agivo io.
Feci scorrere lo sguardo sui pochi rimasti a difendere la scuola continuando a puntare la bacchetta sull'uomo.
-Qualcun'altro?-
 
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view post Posted on 14/2/2012, 12:42
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Amy, se ti va faccio il padre di Akram xD


:Tom:
Sogghignai vedendo l'Auror da me ucciso cadere al suolo, inerme.
L'incantesimo trovato sul libro di Salazar Serpeverde aveva funzionato infine.
Non avevo dubbi, ovviamente; sapevo che il grande Lingua di Serpente non mi avrebbe tradito, sapevo che potevo affidarmi totalmente alle sue pratiche.
Infatti ero riuscito a spezzare l'incantesimo generato dall'Amore e dal Sacrificio di Harry Potter.
Gli lanciai uno sguardo mentre Bellatrix lo liberava dalla maledizione Imperio.
Volevo vedere la sua espressione mentre si rendeva conto che potevo uccidere ancora.
Bellatrix punì il secondo uomo che aveva osato mettersi contro di me.
Alzai il capo, con gli occhi chiusi, al soffitto, assaporando la mia vittoria.
«Ancora vi ostinate a lottare» sussurrai, come se non stessi parlando ai miei avversari.
«Che senso ha?» domandai infine.
Perché ostinarsi a morire per una causa che era persa in partenza?
Perché non arrendersi alla mia supremazia?
Non riuscivo proprio a comprendere la ragione di tanto coraggio, che li spingeva solamente ad una morte suicida.
Scrollai il capo, allontanando quei pensieri.
Quattro ragazzi, indossanti la divisa di Corvonero mi vennero incontro, ma con intenti differenti dai precedenti.
Essi mi chiesero scusa, pregandomi di risparmiare loro la vita.
Annuii allargando le braccia.
«Vedete, lord Voldemort sa anche essere misericordioso» affermai dopo che i quattro si furono uniti alle mie fila.
Guardai la folla.
«Nessun altro?» chiesi.
Se nessuno si fosse unito a me, avrei dato l'ordine di massacrare i presenti.
 
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view post Posted on 16/2/2012, 14:09
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A me diverte muoverlo ogni tanto però se ti ispira fallo pure xD


:Niklas:
L'altro uomo che aveva osato sfidare il grande e magnifico Lord Voldemort venne colpito da una maledizione Cruciatus scaturita dalla bacchetta di Bellatrix.
Guardai velocemente la Magiamorte per non perdermi neanche un attimo di quell'azione.
Successivamente posai lo sguardo sull'incantesimo di colore rosso per seguire il suo percorso fino ad arrivare al suo bersaglio.
L'uomo cadde a terra come quello ucciso precedentemente dall'Oscuro, ma con una sola differenza: egli era ancora vivo.
Il suo grido di dolore, credetti che avesse raggiunto tutte le stanze di Hogwarts, comprese quelle nascoste.
Risi divertito prima di trattenermi la lingua tra i denti.
Era inutile combattere, ormai avevano perso.
Il Bene era stato sconfitto dal Male... era cose che succedevano nella vita reale.
Questa non era una favola, dove alla fine i buoni vincono sempre e i cattivi pagano per le loro malefatte.
La vita vera era ben diversa, era più eccitante, meno scontata.
Forse era questo concetto che non era ben chiaro tra i nostri avversari.
Essi credevano nella speranza, nella giustizia, nell'onore.
Tutto ciò era molto romantico, certo ma anche tremendamente stupido.
Forse oggi l'avrebbero capito.
Era davvero un'amara consapevolezza per tutta la gente che tra pochi minuti sarebbe morta.
Un gruppetto di studenti Corvonero accettarono questa realtà e dichiararono lealtà al mago più potete di tutti i tempi.
Avevano fatto la scelta giusta.
Successivamente Lord Voldemort chiese se ci fossero altri volontari.
Timidamente e in un silenzio agghiacciante, altre persone si avvicinarono all'Oscuro.
Altri invece guardavano questa scena con disgusto ed amarezza.
Essi sarebbero morti, ne ero certo.
Non avrebbero mai tradito i loro valori in cambio della vita.
Scossi il capo mentre mi inumidii le labbra.
Strinsi la bacchetta tra le mani, forse tra pochi istanti l'Oscuro Signore ci avrebbe dato l'ordine di sterminare gli oppositori.
 
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view post Posted on 16/2/2012, 16:21
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:Bellatrix:


Ascoltai deliziata le urla di dolore della mia vittima, mentre una donna mi implorava di smetterla.
Ovviamente la ignorai.
Perchè mai mi sarei dovuta fermare?
Presto la stessa sorte sarebbe toccata a tutti loro, sarebbero morti uno dopo l'altro.
Osservai un pavido gruppo di Corvonero venirci incontro, desiderosi di salvarsi la pelle.
Poco dopo altri individui, per la maggior parte studenti, voltarono le spalle al Bene per schierarsi dalla parte più conveniente.
Udii un Auror tentare di fermare una studentessa "Possiamo ancora sconfiggerli!"
Risi. La ragazza era ormai grande per credere alle favole.
Rivolsi una rapida occhiata alla donna che nel frattempo si era inginocchiata accanto al marito cercando di sottrarlo alla mia Maledizione.
Stufa delle sue lamentele, decisi di farla finita.
Un lampo di luce verde raggiunse entrambi pochi secondi dopo.
Tornai a rivolgere lo sguardo verso i pochi che ancora si opponevano a noi e non fui sorpesa di vedere che gli unici ingenui rimasti altri non erano che i "grandi amici" di Potter, accompagnati da pochi Auror e qualche insegnante.
Immaginai che molti altri studenti, i più pavidi, fossero corsi a nascondersi tra i corridoi e le varie stanze del castello.
Pazienza. Dopo aver sistemato gli Auror, forse avremmo avuto il tempo di giocare a nascondino col resto degli alunni.
 
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view post Posted on 17/2/2012, 14:19
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No, beh, se ti diverti a farlo tu non c'è problema xD


:Tom:
Guardai estasiato la mia vittoria.
Quanto era meraviglioso il sapore del trionfo.
Certo, non avevo dubbi che sarei riuscito nel mio intento: da quando frequentavo Hogwarts avevo sempre saputo che sarei divenuto un grande Mago.
Ero determinato, e la determinazione era ciò che più serviva per riuscire nei propri scopi.
Certo, la determinazione unita alla grandezza.
Io ero l'Erede di Serpeverde, ero un Mago decisamente dotato e nulla avrebbe potuto fermarmi.
Guardai con occhi di sfida coloro che si erano ancora rifiutati di unirsi a me.
Poco male: non avevo certo bisogno di loro.
Ormai la guerra era finita, non ci sarebbero più state altre battaglie.
Io ero immortale, avevo sconfitto la morte più di una volta, ed ora avevo conquistato l'intera comunità magica.
Il Ministero agiva sotto i miei ordini, ed ora anche la più importante scuola di magia dell'isola era sotto di me.
I miei ideali sarebbero stati insegnati ad Hogwarts, così avrei potuto plasmare le menti dei giovani Maghi.
Sollevai la bacchetta per porre fine all'inutile vita di quei traditori quando un'idea sfiorò la mia mente.
Perché ucciderli quando poi sarebbero servite delle cavie per le lezioni di Arti Oscure?
Come avremmo fatto ad insegnare ai giovani Maghi a combattere, ad usare le Maledizioni Proibite senza vittime?
«Bellatrix, Akram» chiamai i due Mangiamorte.
«Conducete questi prigionieri nei sotterranei della scuola.
Saranno le loro prigioni»
ordinai.
In questo modo le lezioni di Magia Nera che avrei tenuto io stesso, sarebbero state più divertenti.
 
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view post Posted on 3/3/2012, 16:37
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:Niklas:
La guerra stava volgendo a termine; per un mago normale, magari, questa sarebbe stata una bella consolazione ma non per me.
No, io amavo combattere.
Amavo uccidere, strappare via la vita alle persone, far perdere loro la speranza, la gioia e qualunque emozione positiva.
Era divertente.
Davvero molto esaltante e... bello.
La battaglia, la guerra era qualcosa di superiore, di incantevole.
Era semplicemente arte.
In quel momento desiderai tornare indietro e combattere di nuovo, desiderai non fermarmi mai.
"Finalmente..." pensai mentre avvertii le mie labbra curvarsi verso l'alto, sollevandomi gli zigomi.
La punta della lingua sfiorò i canini, presto mi sarei trasformato in animale per finire gli stolti che ancora si opponevano al volere dell'Oscuro Signore.
Bastava solo una parola, un semplice ordine e l'ultima fase della guerra sarebbe cominciata.
Sterminare i sopravvissuti.
Distruggere i traditori e gli oppositori.
Strinsi convulsamente la mia bacchetta tra le dita della mano sinistra.
"Avada Kedavra, Crucio... Bombarda" creai un'immaginaria lista mentale per poter poi scegliere con quale incantesimo iniziare l'attacco prima di trasformarmi.
Io prediligevo le maledizioni ma molto spesso adoravo personalizzare l'unica creazione simpatica degli umani: la bomba.
Ovviamente la loro era rudimentale, primitiva.
Noi maghi invece potevamo rendere quel progetto qualcosa di spettacolare, di unico ed inimitabile.
Mentre stavo annegando in quel dolce pensiero una voce, la voce del mio Padrone mi riportò bruscamente alla realtà.
Venni chiamato da Lord Voldemort e prontamente mi avvicinai a lui pur tenendomi a pochi passi più indietro.
Un'altra volta avrei dovuto soddisfare un suo desiderio.
Tra tanti Mangiamorte, egli aveva deciso di chiamare me al suo cospetto.
Ero onorato anche quando ascoltai ciò che avrei dovuto fare.
Sgranai gli occhi e dischiusi le labbra.
"Ma come?" pensai dispiaciuto.
-Sotterranei?!- sussurrai al limite dell'udibile.
Non riuscivo a comprendere per quale motivo avremmo dovuto scortare i traditori nelle prigioni anziché ucciderli.
Immediatamente dopo mi accorsi di ciò che avevo detto.
Mi sentii tremendamente in colpa ed in imbarazzo, perciò decisi di rimediare.
Accennai un colpo di tosse facendo attenzione a non fare troppo rumore.
-Perdonate la mia insolenza, Signore- mi scusai a bassa voce puntando il mio sguardo sul pavimento impolverato della scuola.
Dopo una breve pausa mi avvicinai ai prigionieri.
Ero pronto ad eseguire gli ordini e a fermare chiunque avesse tentato di ribellarsi.
Nessun'altra persona sarebbe morta.
 
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view post Posted on 18/3/2012, 18:06
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:Bellatrix:


Continuavo a tenere la bacchetta puntata contro i pochi rimasti in piedi, in attesa di un segnale del mio Signore.
A un suo cenno avremmo ricominciato la battaglia e questa volta non mi sarei fermata, non prima di aver messo fine alla vita di coloro che si ostinavano ad opporsi al potere di Lord Voldemort.
Sfortunatamente egli aveva altri progetti per noi.
Condurli nei sotterranei. Scossi impercettibilmente il capo allentando di poco la presa sulla bacchetta.
Avrei dovuto aspettare ancora.
Tentai di non incrociare lo sguardo dell'Oscuro mentre mi dirigevo verso i prigionieri. Non desideravo che egli leggesse la delusione i miei occhi. Era un suo ordine e l'avrei eseguito senza fiatare.
Udii Niklas mormorare qualcosa alle mie spalle. Esattamente come me, doveva essere rimasto deluso per il fatto di dover allontanarsi dalla battaglia senza prima aver avuto la possibilità di combattere.
Attesi che mi raggiungesse e insieme conducemmo i prigionieri fuori dalla Sala Grande.
Sorrisi mentre riflettevo su come si sarebbero potuti rendere utili e, pensandoci bene, non fui poi così dispiaciuta di non averli attaccati subito.
Lord Voldemort aveva di certo elaborato piani migliori per loro.
 
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view post Posted on 19/3/2012, 14:19
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:Ginny:

Ero accanto ai miei amici, accanto ai miei compagni di scuola.
Ragazzi, non ancora ventenni che, come me, avevano deciso di combattere.
Di non arrendersi mai perché il Male andava arginato, andava fermato.
Fissai con odio Voldemort.
Quanto avrei voluto avere la mia bacchetta tra le dita, quanto avrei voluto vedere la morte riflessa sui suoi occhi.
Lo odiavo, sì.
Lo odiavo per quello che aveva fatto ad Harry, per quello che aveva fatto a tutti noi.
Non era possibile che vincesse, ci doveva essere un'altra soluzione, un'altra via.
Un modo per eliminarlo una volta per tutte.
Ci eravamo andati così vicini...
Bastava così poco per disfarcene definitivamente, ma qualcosa era andato storto.
Se solo Silente non fosse morto, forse...
Scrollai il capo, allontanando quei pensieri.
No.
Non era ancora finita.
Non dovevo perdere la speranza.
La speranza era il solo modo per riuscire a combattere, per costringere le nostre menti affaticate e spossate ad elaborare un nuovo piano.
Con la coda dell'occhio mi guardai intorno.
La professoressa McGranitt era ancora viva.
Un sorriso soddisfatto affiorò sulle mie labbra.
Lei non si sarebbe mai arresa.
E nemmeno io.
Fred, mio fratello era morto, il dolore mi stava dilaniando.
Una sofferenza lacerante, sommata alla straziante sensazione che mi colpiva ogni volta che pensavo ad Harry.
Mi costrinsi tuttavia a non pensarci.
Fred non sarebbe morto invano.
Non poteva essere morto invano.
Saremmo riusciti a vincere, sì.
Non era ancora finita.
Ascoltai gli ordini di Voldemort.
E così non voleva ucciderci.
Con un ghigno soddisfatto lo vidi voltarsi repentinamente verso un Mangiamorte che aveva borbottato qualcosa.
Lo sguardo di Riddle era puro fuoco ardente.
Immaginai che il suo seguace lo avesse in qualche modo infastidito.
Che si ammazzassero a vicenda, almeno avrebbero risparmiato la fatica a noi.
Sperai che Voldemort lo colpisse con una Maledizione qualsiasi, ma così non fu.
Probabilmente l'euforia della sua momentanea vittoria lo aveva in qualche modo 'ingentilito'.
Noi rimasti, noi ribelli, fummo spinti in malo modo per i corridoi, come bestiame al macello.
Il mio sguardo però non si era mai abbassato.
I miei occhi erano sempre fieri, la mia testa era sempre alta.
Udii l'eco della voce di Riddle dare gli ultimi ordini ad altri Mangiamorte:
"Ed ora ripulite questa scuola.
Non possiamo interrompere le lezioni"
.
Non mi sfuggì il tono ironico con il quale aveva parlato.
Sicuramente avrebbe creato una scuola di Magia Oscura.
Un istituto peggiore di quello che Hogwarts era diventata durante quest'ultimo anno.
 
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view post Posted on 1/4/2012, 15:42
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Dave arriva per dare una mano a Ginny xD


:Dave:
Non potevo credere a quello che stavo vedendo, alle immagini che si stavano susseguendo davanti ai miei occhi.
Come era possibile?
Stavamo perdendo.
Non potevamo permetterci di venire sconfitti, il Bene doveva trionfare sul Male.
Non potevamo lasciare il mondo in mano a quei folli, in mano a Voldemort.
Scossi lentamente il capo, tutto questo era assurdo.
I nostri sforzi non erano stati sufficienti, non erano bastati.
Dischiusi le labbra e osservai Hogwarts con gli occhi leggermente sbarrati.
La mia vecchia scuola era stata brutalmente distrutta.
Non stava rimanendo nulla di quello che Silente ci aveva lasciato.
C'erano solo brandelli di mura, polvere e sangue.
Era così deprimente.
Dopo pochi istanti in cui pensai che tutto ormai era finito la speranza tornò a brillare nei miei occhi forse troppo ingenui e sognatori.
Scossi leggermente il capo, non potevo accettare questa fine.
Dovevo continuare a combattere.
Non potevo permettermi di arrendermi.
Ero stato privato della bacchetta e mi sentivo quasi nudo, impotente.
Tuttavia strinsi con energia le mani a pugno.
In un modo o nell'altro avrei cercato di impadronirmi dell'unico strumento che mi distingueva dai babbani.
Ci sarei riuscito oppure sarei morto nel tentativo di riuscirci.
Non c'erano vie di mezzo.
Non sarei rimasto ad osservare, non avrei subito passivamente le violenze da parte di Voldemort o dei suoi Mangiamorte.
Non avrei mai chinato il capo al loro cospetto.
Non avrei mai giurato la mia fedeltà al Male.
Io ero un Auror, avevo un compito: dovevo proteggere i maghi e le streghe dai soprusi e dalla criminalità.
Non avrei mai voltato le spalle a questo principio.
Guardai i volti dei pochi ribelli che, come me, erano rimasti fedeli ai loro valori.
Avrei continuato a combattere anche per loro, per me, per tutti quelli che erano morti in quella battaglia.
Osservai il Mangiamorte che aveva sussurrato qualcosa in risposta ad un ordine di Voldemort.
La paura e la sottomissione comparivano cristallini nei suoi occhi circoscritti dalla montatura degli occhiali che indossava.
Immaginai che quelle parole sarebbero state le ultime che avrebbe detto e invece mi sbagliavo.
Voldemort non alzò la bacchetta all'altezza dell'uomo, non pronunciò quelle parole che ormai uscivano quasi automaticamente dalle sue labbra.
Subito dopo alcuni seguaci di quel folle ci portarono nelle segrete.
Voldemort aveva altri progetti per noi, sicuramente peggiori della morte.
Non potevo negare di avere paura, paura del dolore che avrei potuto provare ma mi costrinsi a non pensarci.
Qualunque cosa mi fosse capitata non avrei ceduto, non mi sarei inginocchiato.
Sentii le mani di un Mangiamorte spingermi in avanti.
"Ehi!" mi lamentai con il mio solito tono di voce sgraziato, (simile al verso di una cornacchia) che adottavo quando mi arrabbiavo.
Barcollai procedendo incerto per qualche passo finché non ritrovai l'equilibrio di fianco ad una ragazza.
La guardai di sfuggita, era Ginny Weasley.
Non la conoscevo personalmente ma il suo nome era diventato famoso come anche quelli degli amici di Harry.
Fui felice di sapere che era riuscita a sopravvivere.
 
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:Arwen:


Urla di dolore, occhi colmi di terrore, volti bagnati dalle lacrime.
Non c'era altro intorno a me.
Hogwarts, che solo pochi attimi prima aveva ospitato cuori colmi di speranza, pareva essere stata svuotata.
Era vuota, così come quei cuori che avevano ormai smesso di battere, e quelli che, privati della loro luce, si erano arresi alle forze del Male. Fortunatamente, io non ero tra quelli.
Non mi sarei mai arresa. Mai.
Non mi importava dove ci avrebbero rinchiusi, non mi interessava il fatto che fossero numericamente superiori: non avrei mai cessato di lottare per ciò in cui credevo e, un giorno, avrei finalmente riacquistato la mia libertà.
Seguimmo i due Mangiamorte verso quella che sarebbe diventata la nostra prigione: i Sotterranei di Hogwarts.
Buffo. Non avrei mai pensato che sarebbe andata a finire in questo modo. Ma non era finita.. non ancora.
Lanciai uno sguardo di puro odio in direzione di Voldemort, cosa che un tempo non mi sarei mai sognata di fare, esattamente come non mi sarei mai sognata di pronunciare quel nome a voce alta. Crescendo avevo tuttavia compreso che un volto o un nome non erano ciò di cui dovevo aver paura. Cioè che dovevo temere era il terrore che questi suscitavano nell'animo di coloro che da sempre si opponevano al Male. La paura che si faceva largo nei nostri cuori era l'arma più potente che i Mangiamorte possedessero. Ne erano una prova tutti coloro che avevano deciso di arrendersi.
Lasciai che il mio sguardo vagasse sui loro volti, molti dei quali erano rivolti verso il pavimento. Non riuscii a nascondere lo sguardo deluso. Non c'era ira, nei miei occhi: quello era un sentimento che riservavo unicamente ai maghi oscuri. Poco prima che questi ci conducessero fuori dalla Sala Grande, qualcosa attirò la mia attenzione: una figura che fino ad allora era rimasta immobile, sdraiata sul freddo pavimento, come se non dovesse alzarsi mai più. L'ultima speranza rimasta a illuminare le tenebre.
L'unico, e qui avevo i miei dubbi, capace di tener testa a Lord Voldemort.
Una decina di teste mi si piazzarono davanti prima che riuscissi a vedere altro, ma non avevo dubbi su quali sarebbero state le azioni del Prescelto e, dentro di me, pregai che mettesse presto fine a questo capitolo.
 
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view post Posted on 14/5/2012, 11:39
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:Ginny:

Noi pochi sopravvissuti fummo spinti in malo modo nei sotterranei.
Accanto alla stanza dove eravamo stati stipati come bestie si trovava l'aula di Pozioni occupata da Piton prima e da Lumacorno poi.
Entrambi quei docenti appartenevano a Serpeverde.
Lumacorno però aveva sempre combattuto al nostro fianco, si era sempre ribellato a Voldemort.
L'avevo scorto più di una volta mentre era intento a lanciare maledizioni contro i Mangiamorte, con una precisione maestrale.
Tuttavia il suo tono di voce era incerto, ma non potevo certo biasimarlo per questo.
I suoi avversari erano stati suoi studenti, probabilmente alcuni avevano anche fatto parte del Lumaclub.
Voldemort e la sua energia oscura, malvagia, aveva raggiunto i loro cuori, tramutando maghi promettenti in schiavi, asserviti ad ogni suo desiderio, ogni suo volere.
Com'era possibile che certi uomini chinassero la testa in quel modo?
Com'era possibile che non continuassero a combattere, a ribellarsi ai soprusi?
Il coraggio non abitava i loro cuori, era evidente.
Per questa ragione coloro che invece erano provvisti di ardore, di forza interiore non dovevano smettere di lottare.
Noi dovevamo continuare a lottare per aiutare anche i deboli, coloro che non hanno l'energia necessaria per cambiare le cose.
Ero sempre stata orgogliosa di essere una Grifondoro proprio perché la mia Casa premia il coraggio.
Lo reputavo un onore, consideravo un onore essere definita coraggiosa.
Ora più che mai la mia convinzione ardeva nella mia anima.
Non avrei mai perso la speranza, né il desiderio di lottare.
La stanza nella quale fummo imprigionati era circolare e piuttosto piccola.
L'umidità filtrava dalle pareti di roccia e dedussi che fossimo sotto il Lago Nero.
Mi guardai intorno per rendermi conto di chi fossero gli altri che avrebbero subito il mio medesimo destino.
C'erano Tassorosso, Corvonero oltre a Grifondoro.
Nessun Serpeverde.
Logico.
Tra gli adulti notai alcuni Auror e diversi professori, tra cui l'insegnante di Incantesimi, la professoressa White.
Sorrisi soddisfatta alla loro vista.
Riponevo la massima fiducia in loro e saperli al nostro fianco mi riempiva di maggiore speranza.
Ce l'avremmo fatta.
«Qualcuno di voi ha idea di cosa faranno ad Harry?» chiesi poi guardando maggiormente i miei compagni.
Una volta recuperata l'energia per ribellarmi, la mia attenzione si spostò su Harry Potter.
Temevo per la sua sorte.
Sapevo che Voldemort lo detestava più di qualsiasi altra cosa e sicuramente il ragazzo non avrebbe fatto nulla per cambiare lo stato delle cose.
Avrebbe combattuto fino alla morte.
Lo ammiravo per questo, ma non desideravo assolutamente perderlo.
 
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view post Posted on 17/6/2012, 13:10
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:Dave:
Dopo alcuni minuti i Mangiamorte ci intrappolarono in una stanza piuttosto piccola per contenerci tutti.
L'umidità trasudava dalle pareti e sembrava che si appiccicasse sulla mia pelle.
Passai una mano sulla fronte per asciugarla e per pulirla dalla polvere del castello.
Guardai i sopravvissuti e notai con dispiacere che nessuno dei ragazzi era un Serpeverde.
Le mie spalle si abbassarono e sospirai debolmente.
Non era così che doveva andare, la loro assenza era una sconfitta per me e per tutti quelli che non associavano la nostra casa solo a Lord Voldemort.
Non tutti erano cattivi, la maggior parte sì, questo non potevo negarlo, ma non tutti.
"Codardi" pensai, se io fossi stato al loro posto non sarei mai passato dalla parte del Male.
Poco dopo Ginny Weasley ci chiese di Harry Potter.
Era nato del tenero tra i due ragazzi e la sua domanda mi intenerì.
Per lei, sicuramente, era ancora più difficile.
Non potevo neanche immaginare la sua sofferenza.
Scossi il capo abbassando un'estremità della mia bocca.
"No, io non lo so..." risposi sinceramente, per quanto desiderassi alleviarle il dolore non potevo mentirle.
Magari l'avrebbero ucciso dopo averlo sottoposto a delle torture inimmaginabili o forse Tu-Sai-Chi aveva in mente qualcosa di ancora peggio.
L'odio che provava quell'essere per il Prescelto era superiore a qualunque altro sentimento.
Non sarei mai riuscito a comprendere la sua psiche e a prevedere le sue mosse.
Successivamente tornai a guardare la prigione nella quale eravamo stati rinchiusi.
Non potevamo restare qui, dovevamo andarcene e riprenderci le nostre bacchette.
Sperai che qualcun altro potesse dare delle informazioni migliori sulle sorti di Potter ma adesso io non potevo aspettare.
Con una mano toccai il muro in pietra del castello, era molto umido.
Sicuramente ci trovavamo sotto l'acqua.
Guardai in alto, il soffitto era basso ma tentare di aprire un varco sarebbe stata una mossa suicida.
L'acqua del Lago sarebbe entrata come un'onda nella stanza affogandoci tutti.
Non mi era mai piaciuto restare in gabbia e la rabbia stava iniziando a prendere il sopravvento.
"Accidenti!" esclamai dando un calcio al muro.
 
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16 replies since 2/2/2012, 19:41   246 views
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