Hogwarts Gdr °*° It will never end

Ufficio Misteri

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view post Posted on 3/3/2012, 15:50
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Continua da: La prima parte del piano


:Bellatrix:


Mezzanotte. Io e Lucius fummo i primi a lasciare Little Hangleton e, quando gli altri ci raggiunsero, due impiegati del ministero giacevano a terra, immobili, di fronte a un imponente portone scuro.
La sala delle profezie era debolmente illuminata dalle fiamme azzurre dei candelieri che si riflettevano in miliardi di minuscole, polverose sfere di vetro.
Avanzai lungo la prima corsia lasciando scorrere lo sguardo tra gli scaffali e osservando incuriosita gli opachi bagliori emanati dalle profezie.
"Muovetevi" ordinò Lucius, accellerando.
Lo ignorai completamente mentre i miei occhi si posavano sulle etichette ingiallite che riportavano la data degli autori delle profezie e i nomi di coloro a cui erano destinate. Non avrei preso ordini da quell'idiota.
Sapevo esattamente cosa cercare. Il Signore Oscuro era stato molto chiaro.
Accellerai il passo, gettando rapide occhiate a i numeri argentati dipinti sugli scaffali. Cinquantasei.. cinquantacinque.. cinquantaquattro. Mi fermai.
Percorsi lentamente la corsia osservando con attenzione i nomi che contrassegnavano le varie sfere argentate.
Levai la bacchetta -Lumos-
Era lì, tra gli ultimi scaffali, all'estremità opposta del corridoio.
CITAZIONE
"S.P.C. a A.P.W.B.S.
Oscuro Signore
e (?) Harry Potter"

Sollevai lo sguardo verso la profezia e, in un gesto quasi automatico, allungai una mano per afferrarla.
Naturalmente non ci riuscii.
Sapevo perfettamente che le profezie potevano essere ritirate unicamente da coloro per cui venivano fatte, tuttavia Lucius, che nel frattempo mi aveva raggiunta, sembrò non vedere l'ora di ribadirmi il concetto.
Mi limitai a lanciargli un'occhiata velenosa -Sta zitto-
Lo vidi farmi cenno di tacere e stavo quasi per ribattere, quando udii delle voci poco lontane. Non eravamo soli.

Edited by Bellatrix Riddle - 3/3/2012, 21:46
 
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view post Posted on 6/3/2012, 15:10
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:Tom:

Chiusi gli occhi, alzando il capo al soffitto.
Ero ancora nella mia villa a Little Hangleton, ma sapevo che presto tutto sarebbe cambiato.
La Svolta stava per accadere.
Presto sarei entrato in possesso della Profezia, ed allora avrei finalmente scoperto perché Harry Potter riusciva sempre ad ostacolarmi.
Perché egli fosse il mio diretto rivale, la mia nemesi.
Scrollai il capo.
Piton mi aveva riferito parte delle parole di Sibilla Cooman, ma non conoscevo di più.
Non sapevo tutto.
Detestavo non essere a conoscenza di qualcosa che mi riguardava.
Dovevo sapere ogni cosa.
Accennai un ghigno.
Potevo fidarmi di Bellatrix: ero certo che lei mi avrebbe portato la Profezia intatta.
Ad ogni modo questa volta non li avrei lasciati da soli.
Sì, io, Lord Voldemort, sarei entrato nel Ministero della Magia, sotto al naso degli Auror che non credevano che fossi tornato realmente.
Avrei mostrato loro che l'Oscuro Signore era ancora in vita.


:Ginny:
Harry ci aveva detto ogni cosa.
Aveva visto Sirius, il suo padrino, torturato a morte, nei corridoi dell'Ufficio Misteri.
Noi dell'Esercito di Silente non potevamo sapere che un membro dell'Ordine della Fenice stava soffrendo, nelle mani dei Mangiamorte, e non fare nulla.
Ovviamente Harry voleva agire da solo, come sempre, ma noi eravamo irremovibili.
O tutti o nessuno.
Come poteva anche solo pensare che l'avremmo lasciato andare da solo?
Non era concepibile.
Sapevo di non essere una strega con una conoscenza vasta come i Mangiamorte, ma sapevo difendermi.
Ne erano prove gli addestramenti nella Stanza delle Necessità.
Strinsi con forza la bacchetta mentre correvo, seguendo Harry per i corridoi stipati di scaffali.
Una miriade di Profezie erano posate sulle mensole.
Possibile che la vita del mondo magico fosse già stata predetta?
Improvvisamente Harry si arrestò, ed io mi posizionai al suo fianco.
Innanzi a noi c'erano due figure di nero vestite: Mangiamorte.
L'adrenalina cominciò a scorrere dentro di me.
Non avevo paura, ero pronta a combattere.
 
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view post Posted on 22/3/2012, 15:59
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:Harry:

Un altro incubo, una visione.
E questa volta, nel bel mezzo della giornata.
Sirius.
Aveva preso Sirius e l'avrebbe ucciso.
Questo era stato il mio unico pensiero, da quando l'immagine di Voldemort intento a torturare Sirius era apparsa chiara nella mia mente, fino a quando avevo lasciato Hogwarts, diretto al Ministero.
Sirius. Un nodo mi strinse improvvisamente lo stomaco. Se fossi arrivato troppo tardi? No. L'avrei saputo. Se Voldemort l'avesse già ucciso, io l'avrei sentito, così come avevo percepito chiaramente il pericolo in cui Sirius si trovava, quand'ero stato sopraffatto da quella visione. Hermione si era dimostrata piuttosto scettica al riguardo. Non mi importava. Sapevo cos'avevo visto e non avevo intenzione di tirarmi indietro.
Era venuta con me, Hermione, assieme a Ron e a pochi altri membri dell'E.S. che erano riusciti a sottrarsi alle grinfie della Umbridge e della sua squadra d'inquisizione. Avrei preferito agire da solo, sapevo a quali rischi andavo in contro e non avevo nessuna intenzione di vedere qualcun altro che moriva per cercare di aiutare me. Tuttavia avrei dovuto prevedere che non sarei riuscito a levarmeli di dosso: avevano insistito finchè, non volendo perdere altro tempo, avevo bruscamente accettato di farmi accompagnare.
Nessuno di noi fu particolarmente loquace durante il tragitto al Ministero. Udivo gli altri scambiarsi qualche parola di tanto in tanto, mentre io, più per scaricare la tensione che per altro, ripassavo a mezza voce il percorso che mi era stato mostrato dalla visione.
Non ero riuscito a scorgere molto, se non un numero in caratteri d'argento su uno dei tanti scaffali che circondavano Sirius e Voldemort: Novantasette.
Sapevo dove cercare. La visione mi aveva mostrato qualcos'altro, oltre la stanza in cui era rinchiuso Sirius: una porta.
La stessa porta che avevo intravisto poco prima della mia udienza al Ministero, prima dell'inizio della scuola, la stessa porta che continuavo a sognare da mesi, senza ricordare dove l'avessi già vista.
L'Ufficio Misteri. Entrati in quella sala, sembrò fossimo venuti lì in gita turistica. Ginny si incantò di fronte a una gigantesca campana di vetro, dentro la quale un colibrì continuava a nascere e crescere per poi ritrasformarsi in uovo, mentre io persi un'infinità di tempo ad osservare uno stupido arco che pareva vecchio di secoli. Tuttavia aveva qualcosa di affascinante: quel velo nero che continuava ad incresparsi mi incuriosiva.. provai istantaneamente l'impulso di attraversarlo ma, prima che potessi farlo, Hermione mi strappò ai miei pensieri "Andiamo, Harry?".
Mi diedi dell'idiota. Pensai a Sirius, catturato da Voldemort, torturato.. non avevo tempo da perdere.
Finalmente, dopo vari tentativi, riuscimmo a trovare la sala delle Profezie.
L'interno era buio, illuminato da una luce soffusa prodotta dalle candele poste qua e là, tra gli scaffali. Su questi, numerose, minuscole sfere di vetro brillavano di una debole luce. Le Profezie.
Mi avvicinai alla fila di scaffali più vicini e, alla luce dei candelieri, lessi un numero argenteo: cinquantatrè. Continuammo a procedere verso destra avvicinandoci sempre di più alla nostra meta.
-Tenete le bacchette pronte- sussurrai.
Avanzammo con cautela, guardandoci alle spalle e superando le varie file degli scaffali finchè finalmente.. novantasette.
Guardai istintivamente il pavimento. Non c'era nessuno.
Mi guardai intorno, con una terribile pesantezza al cuore.
"Harry" disse Hermione "Non credo che Sirius sia qui".
Non risposi. Non riuscivo a capacitarmi del fatto che Sirius non ci fosse. Io l'avevo visto, lui era lì.
Soltanto la voce di Ron mi distrasse dai miei pensieri.
Che idiota. Avrei desiderato sprofondare, piuttosto che sentirmi dire che, probabilmente, mi ero sognato tutto.
Tuttavia non era per questo che Ron mi aveva chiamato.
Mi avvicinai al punto dello scaffale che stava indicando e capii cos'aveva attirato la sua attenzione.
Sotto una delle profezie che emanavano una debole luce azzurra, c'era il mio nome.
Allungai lentamente una mano verso di essa e, ignorando gli ammonimenti di Hermione, la afferrai.
Non accadde niente e rimasi lì a fissarla per un istante, fin quando una voce spiacevolmente familiare risuonò alle mie spalle.


:Bellatrix:

Osservai Potter e la sua piccola schiera di ammiratori affannarsi per cercare qualcuno che, qualunque idiota l'avrebbe capito, non aveva mai messo piede lì.
Scossi la testa domandandomi quanto ci avrebbero messo a notare il nome di Potter scritto a chiare lettere su uno degli scaffali a pochi metri da loro.
Dopo quella che sembrò un'eternità, finalmente uno dei ragazzi, pur non avendo un'espressione particolarmente sveglia, si accorse dell'ettichetta che recava il nome del suo compagno.
La luce dei candelieri illuminò il suo volto: capelli rossi, sguardo spento.
Non mi sorprese che Potter avesse stretto amicizia con un Weasley.
Il Prescelto si avvicinò in gran fretta allo scaffale dove si trovava quest'ultimo, forse sperando che avesse trovato segni del conflitto tra l'Oscuro e Sirius.
Attesi col fiato sospeso mentre il ragazzo allungava lentamente una mano verso la profezia.
Ancora pochi istanti e sarebbe stata nostra.. non doveva fare altro che toglierla da lì..
Intravidi Lucius sfoderare la bacchetta cominciando ad avanzare.
Lo seguii rimanendo a pochi passi dietro di lui.
Evidentemente non vedeva l'ora di dimostrare le sue capacità prendendosela con Potter.
Il tono con cui si rivolse a quest'ultimo era completamente diverso da quello che usava in presenza dell'Oscuro.
La voce era ferma, strascicata, non vi era traccia essa di quel timore che l'aveva invaso poco prima a Little Hangleton.
"Molto bene, Potter. Ora voltati lentamente e dammela"
 
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view post Posted on 27/3/2012, 13:49
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:Ginny:

Sirius non c'era.
Non c'erano nemmeno segni di lotta sul pavimento, eppure Harry continuava a dire che eravamo nel punto esatto dove aveva visto Voldemort torturare il Padrino, ma a me sembrava improbabile che la tortura fosse finita senza spargimento di sangue.
Non riuscivo a comprendere.
Forse si era sbagliato?
No, io non potevo dubitare di Harry.
Se aveva visto Sirius, era vero, solo doveva esserci un'altra spiegazione alla sua visione.
Forse non era oggi, avevamo sbagliato sera.
Scrollai il capo, no non poteva essere.
L'Ufficio Misteri era avvolto da una cappa di tensione che si poteva tranquillamente tagliare.
C'era qualcosa di strano in quel posto.
Qualcosa che non mi convinceva.
Harry disse di tenere a portata di mano le bacchette.
Annuii mentre stringevo le dita attorno alla mia.
Mi rendevo conto che ci stavamo immischiando in una questione più grande di noi, ma non avevo paura.
Ero pronta a fare qualsiasi cosa per Harry, per la mia famiglia, per i Maghi.
Non ero una sprovveduta, sapevo il fatto mio.
Una voce mi fece voltare repentinamente.
Non c'era Voldemort, ma due dei suoi migliori Mangiamorte.
Neville riconobbe la donna: Bellatrix Lestrange, colei che aveva torturato sino alla pazzia i suoi genitori.
Avvertii un profondo moto d'odio nei suoi confronti.
L'altro invece era Lucius Malfoy.
Era identico a quell'idiota di Draco, solo più vecchio e più allampanato.
Guardai Harry.
Lucius gli aveva chiesto di dargli ciò che aveva in mano.
Ovviamente sapevo che non l'avrebbe fatto.
Ero pronta ad eseguire qualsiasi ordine di Harry.
 
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view post Posted on 1/5/2012, 12:01
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:Harry:


Non osavo distogliere lo sguardo dai due Mangiamorte, ma con la coda dell'occhio cercavo una via di fuga.
-Dov'è Sirius?- domandai fissando freddamente Malfoy, che teneva gli inespressivi occhi grigi fissi sulla sfera.
Tentavo di apparire calmo, sicuro di me, ma non ero certo di starci riuscendo alla perfezione.
Mi ero piazzato davanti agli altri, come a voler fare loro da scudo.
Certo, non sarebbe servito a molto se i Mangiamorte avessero attaccato. Tuttavia, le lezioni dell'ES non erano state inutili e sapevo che i miei compagni si sarebbero potuti difendere alla perfezione. O almeno, così speravo.
Scacciai questi pensieri e tentai di tranquillizzarmi: finchè avessi tenuto quella polverosa sfera di vetro tra le mani, nessuno dei due sarebbe stato tanto sconsiderato da attaccarci rischiando così di romperla. Pregai che almeno questo potesse tenerli a bada.
Intanto, la donna alla sinistra di Lucius si era fatta avanti e la debole luce delle candele aveva illuminato il suo volto. Fu Neville a riconoscerla, la donna che aveva portato i suoi genitori alla pazzia. Gli occhi, neri, freddi, folli erano puntati sulla profezia. Notai che, senza rendermente conto, avevo rafforzato la presa sulla bacchetta. Sperai che Neville sarebbe riuscito a controllarsi. Mi sembrò quasi di riuscire ad avvertire la sua rabbia nei confronti della Mangiamorte aleggiare nell'aria, ma immaginai dovesse trattarsi dell'eccessiva tensione che stavo provando in quel momento. C'era qualcosa che non andava. Perchè mi sentivo.. ingannato? Con la coda dell'occhio notai altri Mangiamorte emergere dall'ombra, costringendo me e i miei compagni a stringerci in cerchio. Dovevo escogitare qualcosa, subito. -Voglio sapere dov'è Sirius- ripetei, forte. Le uniche parole che seguirono alla mia domanda furono quelle della donna, che mi fece il verso provocando scoppi di risa tra i suoi colleghi. -Lo so che è qui- insistei cercando intanto di elaborare un piano decente. Con la coda dell'occhio vedevo altri Mangiamorte avanzare da dietro gli scaffali. -E' giunta l'ora che tu impari la differenza tra la realtà e i sogni, Potter- disse Malfoy. -E ora dammi la profezia, o dovremo usare le bacchette-
Alzai la mia all'altezza del petto. Una trappola, nient'altro. Avvertii gli altri dietro di me fare altrettanto. Mi sentii un idiota. Li avevo condotti alla morte, per niente.
Tentai di prendere tempo, mentre elaboravo un piano. -Quindi questa è una profezia- dissi pestando quello che doveva essere il piede di Hermione. -Una profezia, su te e l'Oscuro Signore, Potter- fece Malfoy. -Spacca gli scaffali.. quando dico ora- mormorai intanto a Hermione mentre il Mangiamorte si avvicinava con la mano tesa verso la sfera -Adesso, dammi quella profezia e nessuno si farà del mal..-
-ORA!- urlai, sperando che tutti avessero ricevuto il messaggio.
 
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:Ginny:

Eravamo in trappola.
Sirius non c'era ed immaginai che mai fosse stato nell'Ufficio Misteri.
Avevamo fatto il gioco di Voldemort.
Ciò che mi consolò era il fatto che fossimo piuttosto numerosi.
Harry voleva andare da solo a salvare il suo padrino, fortunatamente noi tutti ci eravamo ribellati e l'avevamo accompagnato.
Non ero una sprovveduta: sapevo che la nostra conoscenza della magia era insignificante paragonata a quella dei Mangiamorte, ma noi avevamo eravamo spinti da una motivazione maggiore.
Noi avevamo un cuore e l'avremmo usato per vincere.
Mi resi conto che ciò che interessava ai Mangiamorte era la Profezia che Harry stringeva tra le dita.
Ascoltai ciò che disse ad Hermione.
Quindi quello era il suo piano: creare disordine quel tanto che bastava per fuggire.
Nessuno sapeva che eravamo al Ministero, non potevamo sperare quindi nell'aiuto dei membri dell'Ordine della Fenice.
Eravamo soli.
Stranamente non avevo paura; ero solamente concentrata.
Ripensai mentalmente a tutti gli incantesimi che Harry ci aveva insegnato durante le riunioni dell'Esercito di Silente.
Appena egli gridò il segnale, strinsi maggiormente la presa sulla bacchetta e lanciai il mio incantesimo.
«Reducto!».
Anche gli altri fecero altrettanto.
Prima di cominciare a correre per i corridoi angusti dell'Ufficio Misteri feci in tempo ad ammirare l'espressione basita sul volto di Lucius Malfoy.
Evidentemente non si aspettava che ci saremmo ribellati.
Un sorriso beffardo affiorò sul mio volto.
Se sperava di avere a che fare con dei ragazzini spaventati, si sbagliava di grosso.
 
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view post Posted on 12/7/2012, 22:30
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:Harry:


Come sperato, i membri dell'ES erano riusciti a comunicarsi il messaggio.
Al mio segnale dalle loro bacchette erano scaturiti incantesimi di ogni tipo, prova che gli incontri nella Stanza delle Necessità non erano stati inutili.
Approfittammo dell'attimo di smarrimento dei seguaci di Voldemort e del caos causato dalla caduta delle innumerevoli sfere per fuggire.
Ricordavo a malapena da dove fossimo entrati, ma continuai a correre senza riflettere troppo sul percorso che stavo seguendo.
Al momento desideravo soltanto mettere quanta più distanza possibile tra noi e i Mangiamorte.
Feci scorrere rapidamente lo sguardo sugli scaffali, alla ricerca di qualcosa che potesse ricordarmi dove fosse l'uscita, ma nella corsa faticavo a distinguere i numeri che li contrassegnavano e la debole luce delle candele non aiutava.
Intravidi delle ombre nere con la coda dell'occhio: i Mangiamorte dovevano essersi ripresi dallo shock e ci avevano raggiunti.
Udii i miei compagni scagliare incantesimi, per lo più di difesa, mentre io lanciai uno Stupeficium contro il Mangiamorte che mi stava alle calcagna. Non ebbi il tempo di accertarmi di averlo colpito: continuai a correre gettando rapide occhiate alle mie spalle per assicurarmi che nessuno fosse rimasto indietro.
Svoltai a sinistra, poi a destra... non avevo la minima idea di dove stessi andando, sapevo solo che dovevo condurli fuori di lì.
Li avevo portati dritti tra le loro braccia, tra le Sue braccia.
Hermione aveva ragione. Voldemort mi aveva ingannato, quella visione non era stata altro che una menzogna, un'esca per attirare l'ingenuo Prescelto in trappola. E ci ero caduto, mi ero gentilmente consegnato nelle sue mani. E questa volta non ero il solo ad essere in pericolo.
Svoltai un'ultima volta a sinistra e finalmente, alla fine del corridoio, scorsi una porta.
Non sapevo dove conducesse, nè se fosse la stessa che ci aveva fatti arrivare lì, ma era pur sempre un'uscita..
-Presto!- Feci un rapido segno ai miei compagni e percorsi in fretta la distanza che ci separava dalla porta.

Edited by Bellatrix Riddle - 13/7/2012, 00:27
 
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